Rituali terrestri

Danze concertanti per orchestra

Rituali terrestri
prima esecuzione: 04-12-2000
organico: Orchestra (2.-2.-2.-2; -2.-2.-0; arpa, percussioni, archi)
edizione: Sonzogno
durata: 20 min
luogo: Trento
esecutori: Orchestra Haydn - direttore Maurizio Dini Ciacci
presso: Teatro sociale
 

Ogni rito ha a che fare con il sacro, con la metamorfosi che il profano subisce durante il rituale che lo avvicina alla sacralità. Questo brano tenta appunto di esprimere il cammino – tutto “terrestre” e umanissimo – che porta al cambiamento interiore attraverso passaggi ritmati e sottolineati, quasi a segnare le tappe di questa evoluzione. La danza, quindi, diventa ripetizione di “gesti” e “figure” fortemente stagliate, capaci di una tensione spirituale.

Sono cinque i momenti di questo brano, nei quali c’è un progressivo sciogliersi delle figure musicali, da una dimensione astratta e geometrica verso una dimensione più lineare e diatonica. Tuttavia, nei cinque “passaggi” rituali gli elementi costitutivi della musica restano gli stessi, avendo però subito un mutamento. Come entro un caleidoscopio i materiali musicali sono i medesimi eppure possono, ruotando su se stessi, essere visti da differenti angoli visuali. Se esiste un rito (terreno e corporeo) che possa elevare al sacro, la musica lo può potentemente esprimere, rendendolo percepibile e presente attraverso “passi” (di una danza astratta) che sono al contempo “passaggi” di un percorso di trasformazione.