INRI passione secondo anonimo

su testo di G. Di Leva e dai Vangeli

prima esecuzione: 04-04-2007
organico: Voce recitante maschile, soprano, quartetto d'archi
edizione: Sonzogno
luogo: Bolzano
esecutori: P. Polia, G. Di Leva, quartetto d'archi
presso: Chiesa vecchia parrocchiale di Gries
 

È venerdì, quel venerdì che da quasi 2000 anni viene definito “santo”.
Un uomo viene processato dal sinedrio di Gerusalemme, giudicato sommariamente, è definito “colpevole”; viene mandato dal procuratore romano perché questi ratifichi la sentenza: è una storia che tutti noi conosciamo bene.

Ma come poteva essere vista nelle ore in cui si svolgeva, quando nessuno – tranne pochi seguaci – poteva pensare che quell’uomo potesse essere figlio di Dio? Quali erano le forze in gioco? Quali gli intrecci di interessi, le divisioni incolmabili? Perché Ponzio Pilato concede il corpo di Cristo agli uomini che glielo hanno chiesto, dopo aver fatto mettere sulla croce l’iscrizione INRI? E al mattino della domenica, quel corpo seppellito il venerdì sera non è più nella tomba?

Il racconto è fatto da un immaginario “segretario” di Ponzio Pilato, un “intellettuale” romano che osserva i fatti e cerca di capirli ben sapendo che molti elementi gli sfuggono, ma con la consapevolezza che, comunque, quanto sta avvenendo cela molti misteri e quell’episodio – non così singolare per l’epoca – avrà profonde conseguenze.

Ma quell’immaginario funzionario romano può anche rappresentare il punto di vista di molti noi “contemporanei” riguardo le vicende della Passione: uno sguardo incuriosito, spesso appassionato ma profondamente “laico”.

Un attore si incarica di dare voce all’anonimo romano, un quartetto d’archi segue la narrazione infondendogli spazio sonoro e drammatico, una voce di soprano scandisce con delle arie, come in una sorta di via crucis musicale, le pause della narrazione.

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