Il rumore del tempo

Ouverture per orchestra

prima esecuzione: 02-03-1990
organico: Orchestra (2-2-2-2; 2-2-0; T.-Archi)
edizione: Suvini-Zerboni
durata: 14 min
luogo: Napoli
esecutori: Orchestra Scarlatti - direttore W. Humburg
presso: Rai
 

La storia come somma di umani eventi produce un rumore,  una musica che sebbene inudibile all’orecchio umano, viene avvertita con precisione dal nostro inconscio; in linea con l’antica teoria dell’armonia delle sfere celesti  ma a differenza di quella, questo rumore del tempo  risulta a tratti dissonante, non sempre euritmico, anzi può produrre angoscia invece di beatitudine.

Il rumore del tempo, é anche in senso più strettamente musicale, il ritmo se non addirittura la musica stessa, forse solo debole simulacro di quella che suona prepotente ma muta.
Queste due visioni possono trovare unità in una terza ipotesi: il tempo e la sua musica sono accadimenti interiori, gemelli del ricordo. Quest’immagine é senza dubbio quella che più si avvicina al carattere stesso della composizione: gli eterogenei materiali musicali esprimono la fitta ragnatela dei ricordi sonori che accompagnano l’autore da sempre, suoni ed echi della sua svagata memoria.

Questa ouverture é un breve schizzo sinfonico, parte di una più vasta ricerca delle tracce sonore di accadimenti interiori che si sono depositate nell’immaginario dell’autore; come un’ouverture d’opera dove tutti i temi sviluppati poi nel corso della stessa vengono appena enunciati: l’opera in questo caso é il cammino artistico stesso dell’autore.