Combattimento con l’angelo

Dramma musicale in un atto su testo di Gian Piero Bona

prima esecuzione: 25-07-1997
organico: Flauto, clarinetto Sib, arpa, pianoforte, percussioni, 3 violini, viola, violoncello, contrabbasso baritono, soprano, mezzo soprano.
edizione: B-W-Italia
durata: 50 min
luogo: Palermo
esecutori: Abbondanza, Barazia, Rigacci, Gruppo Strumentale Musica d'Oggi - Direttore F. Maestri - Regia Maestrini
presso: Teatro Massimo, Cortile di Palazzo Steri
 

È messa in scena la vicenda di Schumann (baritono) che, ricoverato in ospedale psichiatrico, è assistito dalla sua compagna e innamorata Henriette Voight (mezzo soprano). Schumann è profondamente sofferente perché ossessionato da un insistente fischio. È ormai incapace di scrivere la sua musica, in tale condizione spirituale, egli è ‘in contatto’ con un ‘altrove’ – il suo Angelo (soprano) – che lo chiama e a cui egli si rivolge.

Schumann dunque non è pazzo, ma è un ‘illuminato’, una sorta di ‘medium’ tra terra e cielo, personificati rispettivamente da Henriette e dall’Angelo. Esplicitazione del suo ‘potere medianico’ è l’esercizio della tiptologia, in cui egli evoca l’Angelo a cui chiede la sua salvezza, la liberazione dal dolore in cui vive; l’Angelo gli appare, promettendogli ‘salvezza’, in cambio di ‘obbedienza’. Henriette – che non può vedere l’Angelo – cerca di tenere Schumann ancorato ‘alla terra’, legato alla vita. Nella scena conclusiva, Schumann – richiamato dall’Angelo con sempre maggior forza – vuole ‘seguirlo’, lo invoca ancora e al suo richiamo, convinto di ‘poter volare’ con lui verso ‘l’altrove’ sempre cercato, si lancia nelle acque del Reno.