Prima della lunghissima notte

Cinque epigrammi dall’Antologia Palatina tradotti da Milo De Angelis

prima esecuzione: 04-03-2001
organico: Soprano, contralto, tenore, basso, violino, violoncello
edizione: Sonzogno
durata: 15 min
luogo: Bologna
esecutori: Fabernmelodie Ensemble
presso: Teatro Comunale - Aula Absidale di Santa Lucia
 

L’Antologia Palatina è un’immensa miniera di poesia che ci restituisce il cuore vibrante dell’Antichità e, per una volta fuori dal mito, possiamo ascoltare umanissima la voce di quei nostri progenitori nei momenti quotidiani dei loro amori, nell’euforia del vino, nella dolenza dei loro lutti. 

La poesia, quindi, insieme alla musica ci fa avvertire il piacere della vita e della bellezza, ma anche l’intuizione della loro intima fugacità. La traduzione che oggi ci dona Milo De Angelis spalanca una porta nel tempo e così, all’inizio di un nuovo millennio, sembra di poter tornare all’origine. Con una potenza esatta di parola, Milo De Angelis ci avvicina a questi autori dell’antichità e la loro poesia non é più semplice memoria del passato ma precisa voce dell’umano, capace di parlare a noi che abitiamo un mondo così distante. 

La musica cerca di evocare l’antico volendo rimanere quanto mai prossima alla quotidianità, incorporando nel tono e nel timbro la paradossale ambivalenza di antico e moderno. Le voci del quartetto vocale “mettono in scena” una sorta di gioco di specchi in un rincorrersi quasi madrigalistico di figure musicali che “evocano”, ma mai “imitano”. I due strumenti ad arco si fanno voce della malinconia di fronte al tempo che fugge,  in un’impossibile sfida musicale per fermarlo. E riferendosi al primo degli epigrammi da me musicati, scrive Milo De Angelis nella sua introduzione: “la donna che piange muta sulle spalle di Paolo Silenziario sembra accogliere nelle sue lacrime la rivelazione e la vertigine della nostra fragilità”.