Ghost café

Opera in 5 scene di Gabriela Fantato

prima esecuzione: 10-11-2000
organico: Flauto (anche ottavino), oboe, corno inglese, clarinetto Sib (anche clarinetto basso Sib), fagotto, corno in Fa, arpa, pianoforte, percussioni (glockenspiel, crotali, vibrafono, timpani, templeblock, cassa chiara, cassa, triangolo, piatto sospeso, 3 toms, tamtam), quartetto d'archi, contrabbasso, soprano, mezzo soprano, baritono.
edizione: Sonzogno
durata: 38 min
luogo: Bergamo
esecutori: Piunti, Chialli, Camastra. Orchestra Donizetti - Direttore C. Boccadoro - Regia S. Monti
presso: Teatro Donizetti
 

La giovane Flora è di nuovo rifiutata: cerca la sua strada nella vita, vorrebbe essere una cantante, ma dopo ogni audizione la risposta è negativa. Flora si chiede tristemente che cosa non vada in lei e se debba rinunciare. Questa situazione incrina profondamente la passione e la vocazione della ragazza. Sarà l’incontro casuale e fatale con Sal – barista di GHOST CAFE’, ottimo barman di cocktail di sua invenzione e di alto tasso alcolico – che le suggerirà una direzione. Sal non risponde mai direttamente alle domande di Flora, ma lo fa attraverso la potenza arcana di un Juke-box degli Anni Sessanta: oggetto arcaico, in disuso e coperto di polvere da anni eppure dotato di una magica potenza, tale da evocare… fantasmi. E così voci e volti dal passato tornano e dialogano con Flora.

I tre fantasmi  richiamati dall’abisso del tempo via via sono l’amore – nella veste di una chançoniere degli Anni Quaranta;  l’arte tragica – nelle vesti di una delle grandissime voci dell’opera degli Anni Sessanta e infine la potenza del denaro-mercato che veste i panni di una donna-manager agguerrita e aggressiva ma sicura di ciò che occorre per “avere il successo”. Paure e sogni, ricordi e incontri, si intrecciano alle domande sulla vita e sul Destino. Un’apparizione improvvisa nel finale: un fantasma, una persona vera o un sogno? Il funambolo che entra mostra “come si cammina sul filo”, come la strada da percorrere – per Flora e per tutti forse – sia in bilico ma vada verso l’alto, proprio come la vita e il Destino.

Seconda versione
Per clarinetto, sassofono, pianoforte e quintetto d’archi (2 violini, viola, violoncello, contrabbasso)